Il mondo della cosmesi sta cambiando e, sempre più spesso, ci troviamo di fronte a prodotti etichettati come cosmetici cruelty free. Ma tra pubblicità accattivanti e certificazioni poco chiare, siamo sicuri di sapere davvero cosa significa?
In Europa i test sugli animali dovrebbero essere vietati, almeno sulla carta. Tuttavia, esistono scappatoie legali che permettono a certi marchi di aggirare il divieto. Ecco il problema: alcuni si dichiarano cruelty free, ma in realtà non lo sono del tutto.
Ecco perché è importante informarsi prima di acquistare. I cosmetici cruelty-free non solo significano che il prodotto finale non è stato testato sugli animali, ma anche che i suoi ingredienti non sono stati testati in nessuna fase del processo.
In questo articolo vi raccontiamo tutto quello che dovete sapere per evitare di cadere nelle trappole del marketing e, naturalmente, vi forniamo un elenco di marche di cosmetici cruelty-free di cui potete fidarvi senza timore. Perché sì, esistono opzioni reali ed etiche sul mercato.
Qual è la differenza tra cosmetici vegani e cruelty free?
Spesso si fa confusione tra cosmetici cruelty-free e vegani, ma non sono la stessa cosa. Un prodotto cruelty-free non è stato testato sugli animali, mentre un prodotto vegano non contiene ingredienti di origine animale. Però attenzione: un cosmetico può essere vegano e comunque testato sugli animali. L’ideale? Scegliere prodotti che siano entrambe le cose.
Affinché un prodotto sia veramente cruelty free, deve avere una certificazione ufficiale, come Leaping Bunny, che garantisce che il marchio non effettua test sugli animali in tutto il mondo; PETA Beauty Without Bunnies, che elenca i marchi cruelty free secondo i propri criteri di fiducia; o Choose Cruelty Free, una certificazione riconosciuta in Australia.
Se volete essere sicuri che un prodotto sia cruelty-free, controllate i database come Logical Harmony o Cruelty-Free Kitty. Si può anche cercare nel database Leaping Bunny per verificare se un marchio è certificato.
Storia e regolamentazione in Europa: i cosmetici sono davvero cruelty free?
Il movimento cruelty free ha guadagnato popolarità negli anni ’90 grazie a campagne di PETA e Cruelty Free International. Nel 2013 l’Unione Europea ha detto stop ai test sugli animali nei cosmetici… o almeno così sembra. La realtà? Ci sono ancora molte eccezioni.
Alcune scappatoie nella legge permettono di continuare la sperimentazione animale in alcuni casi. Ad esempio, un marchio europeo può fabbricare i suoi prodotti in Paesi in cui la sperimentazione animale è ancora legale e continuare a venderli in Europa senza restrizioni.
Un altro caso comune è quello delle esportazioni in Cina. Sebbene il Paese abbia allentato alcune normative, alcuni prodotti importati devono ancora essere testati sugli animali, il che mette in discussione lo status di cruelty-free di alcuni marchi.
Inoltre, alcuni ingredienti cosmetici richiedono ancora test obbligatori per motivi di sicurezza, il che crea una scappatoia nella regolamentazione e permette ad alcune aziende di promuoversi come cruelty free, anche se i loro ingredienti sono stati testati sugli animali.
Fatti sull’industria e casi di imbrogli sui marchi di cosmetici cruelty-free
L’industria dei cosmetici cruelty-free è in piena espansione. Secondo un rapporto di Market Research Future, si prevede che il settore supererà i 10 miliardi di dollari entro il 2025. Inoltre, il 75% dei consumatori dichiara di preferire prodotti non testati su animali.
NARS Cosmetics? Fino al 2017 era cruelty-free, poi ha deciso di vendere in Cina, dove i test sugli animali erano (e in parte sono ancora) obbligatori. Risultato? Ha perso la certificazione cruelty-free e la fiducia di tanti consumatori. Questo dimostra che non tutti i marchi mantengono ciò che promettono e che, ironia della sorte, non solo non era vietato, ma era un obbligo di legge.

Vantaggi e alternative ai test sugli animali
Secondo uno studio pubblicato su NCBI, alcuni ingredienti sintetici utilizzati nei cosmetici tradizionali possono causare reazioni cutanee avverse, il che ha spinto a cercare alternative più sicure.
Per fortuna, la scienza ci ha dato alternative più etiche. Oggi si possono testare i cosmetici senza far soffrire nessuno: colture cellulari, pelle sintetica e persino simulazioni al computer. Tutto questo rende i test sugli animali una pratica obsoleta. Le colture cellulari consentono di valutare la sicurezza degli ingredienti utilizzando cellule umane in laboratorio. Sono stati sviluppati anche modelli di pelle artificiale che replicano i tessuti umani per i test dermatologici senza l’uso di animali. Inoltre, l’intelligenza artificiale ha permesso di creare simulazioni al computer che prevedono le reazioni cutanee senza test invasivi.
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha sviluppato diversi metodi di sperimentazione in vitro per sostituire i test sugli animali nella valutazione della sicurezza dei prodotti cosmetici.
Non si tratta solo di una scelta etica, ma anche di benefici per la pelle. I cosmetici cruelty-free sono spesso formulati con ingredienti più delicati e meno sostanze chimiche aggressive, riducendo la probabilità di irritazioni e allergie.
Il futuro dei cosmetici cruelty-free è promettente. Si stanno sviluppando nuove tecnologie di test che permetteranno di valutare la sicurezza degli ingredienti senza l’uso di animali. Inoltre, la pressione per una maggiore trasparenza sta costringendo i marchi a essere più chiari sulle loro pratiche. Si prevede inoltre che la crescita dei cosmetici naturali e vegani darà ulteriore impulso al mercato cruelty-free.
Marche 100% cruelty free e vegane
Se anche voi volete scegliere cosmetici senza crudeltà, ecco alcuni marchi che vale la pena provare:
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Marchi internazionali:
- E.L.F. Cosmetics: trucco accessibile, vegano e cruelty free.
- Pacifica Beauty: cosmetici naturali con packaging sostenibile.
- The Ordinary: trattamenti per la pelle con formule minimaliste e senza test sugli animali.
- Milk Makeup: marchio di make-up 100% vegano e cruelty free con prodotti innovativi.
- Fenty Beauty: cosmetici di alta gamma privi di test sugli animali.
- Too Faced: marchio noto per il suo impegno a favore di cosmetici cruelty free e vegani in molti dei suoi prodotti.
- Charlotte Tilbury: marchio di lusso con certificazione cruelty free.
- Cover FX: specializzato in make-up ad alta coprenza e privo di crudeltà animale.
Marchi italiani:
- Biofficina Toscana: Cosmetici naturali con certificazioni biologiche e cruelty free.
- Liquidflora: Marchio specializzato in make-up biologico e cruelty-free.
- Veg-Up: marchio italiano di cosmetici biologici, vegani e cruelty-free.
- PuroBIO Cosmetics: Cosmetici naturali e vegani certificati.
- Neve Cosmetics: marchio italiano di prodotti per il trucco e la cura della pelle cruelty free.
Ci stanno vendendo fumo?
Il termine cruelty free viene ancora utilizzato in modo confuso da molti marchi. Anche se abbiamo fatto progressi, la strada da percorrere è ancora lunga. La chiave è fare ricerca, chiedere trasparenza e sostenere i marchi che rispettano veramente gli animali.
Guida rapida all’acquisto di prodotti cruelty-free
Sappiamo che scegliere i prodotti cruelty-free non è sempre facile. Con così tante etichette e termini presenti sul mercato, a volte è difficile capire quali marchi fanno davvero ciò che promettono, ma non preoccupatevi: ecco un’infografica con le principali etichette Cruelty Free.
Ogni certificazione ha le sue regole, quindi è importante sapere cosa rappresenta ciascuna di esse prima di fidarsi ciecamente delle etichette.
Ecco i link ufficiali, in modo che possiate indagare ulteriormente e assicurarvi che il vostro acquisto sia davvero etico:
🔹 Leaping Bunny (Cruelty Free International) – https://www.crueltyfreeinternational.org
🔹 PETA Cruelty Free – https://crueltyfree.peta.org/
🔹 PETA Cruelty Free e Vegan – https://crueltyfree.peta.org
🔹 Choose Cruelty Free (CCF Australia) – https://www.choosecrueltyfree.org.au
Suggerimento: non fidatevi solo del fatto che un prodotto riporti la dicitura “Cruelty Free” sulla confezione. Verificate sempre che abbia uno di questi sigilli ufficiali o controllate il sito web del certificatore. Questo vi aiuterà a non cadere nelle trappole del marketing verde.
Se avete un marchio di make-up cruelty free e vegano preferito, condividetelo nei commenti e continuiamo a promuovere il cambiamento!
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